– Scusami, ma ho io il numero 442… sarebbe il mio turno!
Francesco dal bancone, intuisce la rogna già dal tono della voce. Fuori fa freddo, e dentro l’ufficio postale l’aria è troppo respirata per risultare respirabile. Prepara perciò il suo peggior approccio da scocciato. Ha il viso stuzzicato sulla fronte da un cespuglio di capelli scossi e rossi. Si volta. La voce reazionaria proviene da una tipa incartata in un giaccone blu che gli scaraventa addosso la sua occhiata più convinta. Lo sguardo è quello di una che non vuole farsi fregare, nemmeno a Natale.
– Non credo proprio. Guarda meglio. – La calma di Francesco invece, è quella di un professore del liceo durante l’ennesima vana domanda sugli Scapigliati. Due rapide occhiate gli bastano per capire che la ragazza è un folletto incavolato di Babbo Natale. Pacchetto tra le mani. Occhiali grandi. Chiude il tutto un piercing labiale da leader da occupazione studentesca.
– Come sarebbe a dire? Guarda tu, il numero è quello che è appena stato chiamato!
Margherita esibisce con la giusta determinazione la prova che incastra l’assassino del giallo. Francesco però non sembra essere particolarmente impressionato dal colpo di scena.
– Sì tesoro, ma io devo spedire un pacco.
Bip! …Bip! I numeri agli altri sportelli scorrono via veloci come gli auguri che scivolano tra i saluti scontati.
– Anch’io devo spedire un pacco… “tesoro”. Fammi vedere il tuo biglietto!
Lo sguardo dell’impiegata delle Poste è il ricciolo di panna su quella scena. Dietro al bancone si gusta quella aneddotica faida cittadina con la tranquillità di chi sa di poter interpretare il ruolo dell’ignava. Finalmente un po’ di brio in quel 15 dicembre.
– L’ho buttato nel cestino quando sono arrivato qui. Comunque sopra al tuo numero 442 c’è il simbolo dell’euro, quindi hai preso il biglietto per i servizi finanziari. Quello per le spedizioni doveva avere disegnata la busta. Quella che a breve ti spedirò con i miei auguri di Natale. – E fa il suo ingresso in scena il sorriso di un adulto che ha appena visto una bella bambina che si è sporcata il muso di marmellata.
… eccoci qua Nonostante noi! Vi è piaciuto questo incipit? Ma perchè ho scelto proprio l’ufficio postale come ambientazione? È il luogo più scrauso del pianeta! Beh, perchè la vita, se fa accadere le cose, le fa capitare dove pare a lei. E questo oramai lo abbiamo capito bene. E voi che fareste succedere ora? Che piega (o piaga) dareste a questa storia? Sbizzarritevi! Non esistono scelte giuste o sbagliate, potete anche stravolgere la storia, è tutta vostra! Scrivete le vostre svolte narrative direttamente qui sotto nel blog, ed io proverò a cimentarmi nello sviluppo della trama. Ovviamente il tutto sotto effetto di endorfine a forma di cuoricino. Non dimenticate di scrivere il vostro nome o pseudonimo nel commento, così poi posso incolpare qualcuno ufficialmente. Aspetto le vostre pro-Poste! (scusate, mi vergogno molto per aver scritto questa frase di chiusura).
A presto! Virginia
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Ferita nell’orgoglio di chi non e’ disposto a perdere, mette il broncio. Quando tutto sembra irrisolvibile, lui da uomo intelligente le dice semplicemente…Dai faccio io con il mio numero x tutti due….solo però se una volta fuori da qui mi offri un aperitivo!! Lei finalmente sorride e dalle persona in coda parte un applauso. Behhh era o non era quasi Natale??
Questa è proprio da te! Magica Adry <3
Vendetta di lei. Subbbbbbito!!
Addirittura!! 😀