L’ultimo giorno dell’anno ha sempre un sapore strano. Sa di vitamine ed eutanasia allo stesso tempo. Di questo 2016, niente bilanci. Credo che tutti noi, nel nostro cuore, giorno dopo giorno abbiamo già fatto delle intime considerazioni con noi stessi, su ciò che stavamo facendo. Se stavamo andando nella direzione giusta oppure ci eravamo smarriti. Insomma, non serve arrivare a fine dicembre per dirsi ad alta voce la verità. Perché quando finalmente diventi grande capisci qualcosa in più di questa variabile chiamata “tempo”. Diventi più artefice di te stesso e meno comparsa sul fondale. E sai esattamente quali sono le cose veramente importanti. Per me sono state tante.
Suonare la chitarra in riva al mare in una giornata d’autunno.
Confidarsi lanciando di quando in quando un sasso nel mare.
Sorridere alla tua amica sdraiata su una lettiga al pronto soccorso.
Dire ai tuoi genitori che hanno dato il massimo.
Giocare a nascondino con il tuo nipotino di un anno e mezzo.
Conoscere un ragazzo al mare, che ti regala un cuneo di legno per vincere il premio originalità 2016.
Ringraziare chi ti ha fatto sentire amata.
Eccolo, l’Amore. Io in questo 2016 non ho amato nessuno, nel senso baubau-miciomicio della parola. Eppure non mi sono mai sentita così tanto amata ed apprezzata come in questi 365 giorni. L’ho capito non tanto da quello che gli altri hanno fatto per me, ma da come mi sentivo io quando stavo con loro. Dal fatto che non c’era situazione critica che mi avrebbe turbato, perché quando hai gli amici dentro, il “fuori” è solo un dettaglio. Perché sono fortunata per ciò che ho, ma ancora più fortunata per quello che non ho: dolori, tristezze e ansie che partono da lontano, nel tempo o nello spazio e cercano un luogo accogliente in cui rannicchiarsi, a volte anche per una vita intera. Ecco io cerco di non riservare posti di questo tipo per niente e nessuno. Da quando ho fatto questa scoperta, la mattina mi sveglio e forse non cantano gli uccellini, ma mentre faccio colazione mi sparo sempre una canzone dei Vanilla Sky, e non c’è residuo di olio di palma che tenga. Così le otto di mattina non mi spaventano più.
Buon ultimo minuto del 2016 a tutti. Faccio il tifo per i desideri di tutti noi.
Virginia
P.s. Domani puntata #2 di “Kiss, first” e se vorrete, ci rivediamo il 2 gennaio. Ave!
Song: Distance – Vanilla Sky
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